Idee al centro dei nostri quartieri

Idee al centro dei nostri quartieri

giovedì 5 novembre 2015

Il Senso del Dovere

Armati di mini divise, rastrelli o spatole, scope e sacchi, ma soprattutto di alta ispirazione e senso civico, nella nostra città stanno proliferando vere e proprie associazioni o semplici e temporanei gruppi di persone che stanno mettendo a disposizione parte del loro tempo per il bene della collettività.
Sono quelli che troppo banalmente vengono definiti volontari. 

La banalità di definirli volontari sta nel fatto che ciascuna di queste persone non sente una volontà che potrebbe essere determinata anche da un istinto di sopravvivenza (e a Roma ormai lo abbiamo affinato come il più guardingo dei grandi felini), non sono sopraffatti dal banale “aiutati che Dio ti aiuta”, ma agiscono per senso del dovere
Perché salvaguardare e curare la propria strada spazzandola o cambiando anche una lampadina ad un lampione accessibile, togliere le erbacce al parco sotto casa o anche quello di un quartiere vicino, ripulire le serrande da mille adesivi, pretendere i propri diritti e rompere le scatole a chi non li tutela è un DOVERE che come cittadini abbiamo.


A Roma può capitare che la macchina amministrativa, presa in contropiede dall’operosità, cerchi addirittura di frenare queste iniziative: “ci vuole l’autorizzazione del guardaparco” “serve l’ok dal municipio” “se raccogliete troppa immondizia dovreste pagare AMA” ”l’area è regionale quindi dovete chiedere a loro ma prima passando per il municipio comune e dipartimento” sono solo alcune delle subliminali intimidazioni che alcuni soggetti pubblici usano per non trovarsi sotto i riflettori a mostrare la nudità oscena della loro incompetenza ed inefficienza.

La politica non fa mancare il suo coinvolgimento (al di la di quanti come politici locali hanno inciso sulle cause) in questa opera meritoria dei cittadini, tuttavia lo fa in modi decisamente distinti perché un conto è stringere la mano e promettere fondi in futuro come nel municipio XIV stanno facendo con i vari consorzi ed associazioni, un conto è far diventare questi cittadini parte attiva della politica aggregando a loro “politici” che le mani le usano per ripulire e fare.

Bastino tre esempi di tre parchi in tre quartieri vicini per chiarire 
  • Parco di Veio: assistiamo al plauso per l’affidamento delle strutture per un utilizzo privato mediante gara e il plauso all’opera meritoria del presidente di municipio da parte del suo compagno di partito e rappresentante dei presidenti di municipio. Che quadretto… Peccato che dentro al parco sversino calcinacci (nel migliore dei casi) i furbetti del furgoncino e per contrastare questo, gli stessi di cui sopra, non facciano nulla o quasi. 


Ma ci sono cittadini che girano, filmano, raccolgono e curano per senso del dovere, cittadini a cui evidentemente gli amministratori non sentono di dover mai un nota che almeno mostri un segno di rispetto, salvo poi ricordarsene alle elezioni.
  • Parco di Selva Candida: prima o poi lo apriranno, in primavera hanno detto durante una passeggiata nel futuro (qui sorgerà l’area bimbi, qui sorgerà l’area cani, qui sorgerà…) comunicata a pochi eletti da pochi eletti, alla presenza e relazione dell’impresa che ha recintato il parco (questa è l’unica opera eseguita a scomputo). 
Una fantomatica locandina di avviso mai vista nel quartiere Selva Candida

Finalmente! tuonano dalle istituzioni attribuendosi il merito, e la gioia pervade i pochi eletti presenti e qualche fiducioso cittadino. Ma chi paga per non renderlo pessimo come moltissime aree verdi di Roma? I cittadini, ma non con le sole tasse. Per un anno chi ha recintato farà la manutenzione (dei due anni a cui era obbligata uno già è volato senza che il parco fosse aperto) e poi “senza onere per il comune” come specificato nella delibera municipale “guardiania e custodia” saranno affidate a soggetto privato di forma associativa o consortile e quindi con spese a loro carico, e la manutenzione con meccanismi da definire ancora, mediante accordo tra dipartimenti e municipio che sappiamo essere sempre perfetti e trasparenti. Ora non è difficile pensare che alla prossima campagna elettorale gli artefici di queste furbizie burocratiche vadano in giro a promettere fondi nel migliore dei casi, oppure raccontino di mirabolanti accordi che non attueranno mai perché andava predisposti entro il 2015 per essere attivi nel 2017 ed ovviamente non c’è traccia. Ma i cittadini con il senso del dovere faranno da anticorpi.
  • Parco del Pineto: alcune associazioni, comitati e organizzazioni politiche hanno messo a disposizione il loro senso del dovere per ripulire le aree giochi oppure per definire porzioni del parco e realizzare centri di aggregazione, o anche altre attività naturalistiche legate ad un parco che rappresenta un avere e propria oasi naturale

La cosa non va bene evidentemente, perché vicino c’è quel che tentano di far passare come simbolo dell’efficienza municipale, la pista ciclabile Monte Mario-San Pietro (senza fontanelle, lampioni spenti e con le buche, ma sorvoliamo) e solo quella deve essere l’eccellenza del municipio. I cittadini vorrebbero riappropriarsi di un'area favolosa ormai preda di accampamenti abusivi e attività illecite, ma servirebbero autorizzazioni e soprattutto la volontà di agire da parte degli organi preposti e questo è scomodo, lede l'immagine e soprattutto è fatica. E allora via a attacchi mirati sui social network, a diffide ad azioni di ripristino delle aree, a controlli, all’opposizione di regole per evitare che qualcuno metta in evidenza come il Senso del Dovere sia molto più efficiente dell’Interesse.

    Ci hanno detto che noi cittadini siamo corrotti e che non siamo anticorpi del malaffare, responsabili dell’inefficienza.

    Per grande senso del dovere, e un pizzico di orgoglio, molti Romani stanno andando oltre la banalità e l’interesse personale, stanno restituendo un futuro alla città e l’unica cosa che si può dire è GRAZIE.

    mercoledì 28 ottobre 2015

    Un Rifiuto a ciò che sembra inevitabile

    A Roma convivono 6 sistemi di raccolta rifiuti, e nessuno ad oggi sembra essere efficiente.
    Il risultato è ovviamente sotto lo sguardo incredulo di chi a Roma passa di sfuggita, e sotto quello rassegnato di molti Romani.
    Si oscilla tra dichiarazioni scioccanti, che accusano l’inciviltà presunta dei Romani oppure quelle  sottomesse ad un destino ingovernabile perché “non esiste la bacchetta magica”.
    AMA è piena di falle e i bilanci sono li a confermarlo, una su tutte: spese astronomiche per una raccolta differenziata che costa di più ai cittadini e con un ciclo che costringe AMA ad “acquistare” lo spazio per stoccare e trattare i rifiuti in aziende private che poi possono giustamente rivendere il “recuperato”, senza incassi per AMA.
    Per strada abbiamo imparato che se una cosa la devi far fatta male, meglio non farla; è buon senso.


    Lo stesso buon senso che dovrebbe però anche spingere qualche nostro concittadino a non rendere le strade, le nostre amate strade, una discarica abusiva.

    Via Cairate a Selva Candida


    Sul fronte rifiuti si giocherà parte della prossima (???) campagna elettorale, e saremo curiosi di vedere quali saranno le proposte inserite nei programmi delle diverse fazioni.
    Ascoltando le voci della strada emerge un’opinione piuttosto diffusa che auspica un coinvolgimento più articolato dei privati, in grado di portare principi di razionalità propri di qualsiasi mercato ma soprattutto in grado di poter consentire ad AMA di destinare nuovamente buona parte dei suoi 8000 impiegati alla pulizia delle strade e alla gestione dei servizi utili al decoro, invece che lanciarli quotidianamente in percorsi ad ostacoli per le nostre strade con gli effetti che vediamo.

    Via di Torrevecchia
    Via Mattia Battistini
    Il privato può essere una risorsa se le istituzioni sapranno definire bene ruoli e competenze, indicare precisi obiettivi e soprattutto togliere meccanismi di incentivazione che alla fine rientrano nei bilanci come parte del business e non come strumenti per “incentivare” a fare meglio.
    In strada si dice che il problema forse sia proprio questo, l’incompetenza (fortuita o dolosa) delle istituzioni, e la strada, abbiamo imparato a capire che non mente.
    Spesso manca l’informazione per comprendere quale sia la realtà, e sarà fondamentale da Romani conoscere i numeri, i dati, le dinamiche attuali, perché sapremo così scegliere consapevolmente quale modello ci proporranno come soluzione; essere consapevoli è già un modo di chiedere maggiori competenza e realismo, un modo per ripararsi dai proclami e intravedere i risultati sperati.
    Molte associazioni, movimenti e comitati si sono organizzati autonomamente per recuperare quel decoro che ci è stato sottratto, con grande slancio di volontà e consapevolezza per ridare dignità alle nostre strade: questo è un gran segnale che solo sciocchi ed incompetenti possono ignorare, è la testimonianza che dalla strada nascono, si sviluppano, le energie e le idee migliori.
    Raccolta immondizia ed erbacce in un parco del XIV

    Ciascuno avrà una propria opinione su cosa sarebbe opportuno fare per sanare il problema della raccolta rifiuti e dei costi esorbitanti che ad essa sono legati (tradotti ovviamente in TARI e tasse varie…), e da qui vorremmo partire per raccogliere le voci che dalle strade provengono. 
    A voi la voce...

    lunedì 12 ottobre 2015

    Un viaggio che inizia dalle nostre strade


    Avremmo potuto iniziare l’avventura di questo blog recuperando qualche bella frase ad effetto, magari una citazione di quelle colte, o un pensiero profondo di qualsiasi grande personaggio.
    Ma lo spirito che ci ha animato è ben differente, perché è dalle strade che partiamo e nelle strade i linguaggi spesso non sono convenzionali, sono più sinceri o comunque più vicini all’indole dell’essere umano, più aderenti alla quotidianità e ai pensieri che animano le nostre esistenze.
    Molti a questo punto potrebbero già ipotizzare che si tratti dell’ennesimo spazio dove dar sfogo agli istinti, come se non ce ne fossero già abbastanza, ma concedersi questo barbaro lusso tradirebbe la volontà di onorare le strade, rispettarle e contribuire a renderle parte felice della nostra vita.
    Perché è questo che vogliamo fare, raccogliere i pensieri, le idee, le sensazioni ed i racconti che si intrecciano negli abitanti del nostro municipio, in questo lembo di Roma che sorge dal centro miracoloso della città e sfocia nel delta della splendida campagna Romana.
    Immaginarlo come una sorta di fiume questo spicchio del territorio, non è affatto casuale ne tantomeno banalmente bucolico, perché il fiume fluisce, scorre; proprio come le esistenze nelle strade.
    Scusate, dimenticavamo. 
    Le presentazioni…
    Scrivo singolarmente per poter utilizzare questo semplice ed immediato strumento che si chiama “blog”, ma nella realtà questo è lo strumento di un gruppo di persone, molto diverse tra loro sotto tanti aspetti, abitanti nei diversi quartieri del XIV° municipio e ciascuno con la sua vita, persone che si sono conosciute chi per caso, chi per qualche affinità e che ovviamente vedono nelle strade dei quartieri non dei semplici luoghi di transito, ma scenari che meritano di essere raccontati, vissuti dignitosamente, verso cui sentiamo l’obbligo di porre attenzione e cura; posti che ci hanno visti crescere e che vorremmo fossero lo sfondo di giochi e passioni di tante e tante altre persone ancora, come lo sono stati per noi.
    Inutile nascondere che spesso delle strade si sia orientati forzosamente a subire più il degrado che le virtù, ma che senso ha fermarsi alla cronaca maleodorante quando con la volontà e la condivisione si possono fare dell’immaginazione e dei desideri delle “normali” realtà?
    Questo è quello che vorremmo fare attraverso le pagine di questo blog: raccogliere le storie che nascono nelle strade di tutti, dare l’opportunità ad idee e progetti di qualsiasi natura che nascano con l’intento di rivolgere a queste nostre strade il rispetto che si deve, affinché possano migliorare ed essere l’ambiente che tutti ci auguriamo.
    L’alternativa è quella di ripetersi che questo o quel posto fa schifo, che non c’è scampo dall’indecenza e che se può andare peggio ci andrà. E poi?
    Conosciamo tutti come sia facile cadere nel disfattismo, ma abbiamo preso consapevolezza del fatto che solo con buoni intenti lo si può arginare ed invertire la rotta di questo assurdo gioco della civiltà al ribasso. 
    Insomma, per farla breve abbiamo realizzato un luogo per proporre, per ricordare, per immaginare. Attività tra le più naturali dell’essere umano.
    È con queste attitudini che la nostra città ha resistito a tutto un mondo che è cambiato e cambia, ed i nostri quartieri, le nostre strade, sono i luoghi che si sono adattati in ogni modo per sostenere l’idea che tutti hanno di Roma.
    Abbiamo già molti argomenti e dibattiti da proporre, storie che vorremmo raccontare e pensieri da condividere, speranzosi del fatto che per molti di voi possa essere l’occasione per parlare un po’ della propria strada.
    Chiacchierate, discutete, raccontate, divertitevi e sognate con le pagine che verranno, inviateci le vostre proposte e i vostri articoli e noi li pubblicheremo.
    Per concludere e darci appuntamento ai prossimi post ci teniamo a farvi solo due raccomandazioni: la prima è ovviamente quella di essere sempre educati e non usare termini offensivi di qualsiasi genere, la seconda è che Roma e Romani, si scrivono sempre con la lettera Maiuscola!

    A presto
    Marco e tutte le anime di Stradenostre14